Calma ed equilibrio. Saggezza e compassione. Fermezza e presenza.
Rime alla base della stessa poesia. La poesia dell’Essere.
Certo che, alla domanda: “chi sei veramente”, la prima volta non sapevo cosa rispondere. Oggi sarei ancora più confuso. Scartavetrando via identità sommesse da “educastrazione”, giudizio, istinti materiali e venali, è difficile stabilirne una. Ed anche in questo caso sarebbe un confronto. Come per il concetto di normalità, si può definire una cosa normale, solo in rapporto ad un’altra. Quindi è tutto un dire…

Chi siamo noi. Se non qualcosa in relazione ad un’altra, quindi un metro di giudizio. Proprio così. Il giudizio. La bestia nera dell’equilibrio.
Tutte le nostre programmazioni, genetiche, familiari, educazionali, scolastiche, economiche…, tendono ad identificarci secondo un paradigma. E più ci avviciniamo ad una meta, stereotipata o imposta, più perdiamo il contatto con il nostro sé interiore.

Il nostro sé interiore, come il chakra del cuore e l’energia a questo connessa, sa esattamente noi chi siamo, cosa siamo, dove andiamo.
Come fare quindi? Sempre che la cosa (s’intenda è faticosa), possa interessare a qualcuno.
Per chi preferisce l’intervento chirurgico al posto della cura meno invasiva ma più lunga, questa condivisione è forse inutile e poco interessante. Come del resto altre tematiche di questi articoli.
Il contatto con il sé interiore, esattamente come per l’apertura del chakra del cuore avviene con fatica. Non è fatica fisica, non è sforzo, ma impegno, un impegno preso, da mantenere per la promessa fatta alla persona più importante della nostra vita. Noi.

Proviamo a pensare all’onestà senza un preconcetto di legge. Si provi a pensare all’amore senza un presupposto religioso, possessivo o educativo. Analizziamo la Verità come espressione di quel che siamo davvero, pulita però da tutto quanto sopra…
Ogni cosa che osserviamo o con cui interagiamo è giudicata. Secondo un metro che un giorno, e l’età insegna, potremmo scoprire errato.
Quindi, per chi vuole accogliere la condivisione, basterebbe iniziare a capire quale nucleo ci condiziona con maggiore prevalenza in quel momento.
Il nucleo mentale, con la mente che abitualmente mente, decide, programma, schematizza, identifica, analizza, e allontana l’intuizione pura.
Il nucleo emotivo, vero motore di sopravvivenza ed energia benefica, sporco di rancore e disattese, condiziona comunque l’equilibrio ed influenza lo status decisionale e salutare. Un ipotetico raggio d’amore che dal nostro cuore si allarga verso ogni cosa creata, come può arrivarci, quando siamo arrabbiati, delusi, soli o traditi? Ma anche soli e traditi, non sono due concetti derivanti da educazione, metro o religione?

Questi due nuclei, forti dell’inquinamento che immettiamo, spengono od offuscano la percezione del nucleo più importante, quello eterno ed immortale, che ci renderebbe delle creature speciali, degli esseri superiori, al punto in cui diverse fazioni o entità dimensionali o universali ambiscono al nostro controllo.
Il nucleo energetico, quello dell’intuizione Vera, quello del vero Sentire, quello dell’angelo custode, o meglio del Maestro Interiore, funziona quando gli altri due nuclei sono equilibrati e non inquinati, in un certo senso spenti da quel loro funzionamento malato.

E allora la calma e l’equilibrio, virtù dei Forti, così come compassione e saggezza, arrivano, come per ogni allenamento, un training da non mollare. Un “muscolo” facilmente atrofizzabile, un lavoro che non ha un termine, continua ad oltranza senza una meta, se non nella soddisfazione di essere esausti ma sereni, in pace con se stessi, e con la voglia di andare avanti a faticare ancora.

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