…E blu.
Questa una famosa battuta del film di animazione più terapico mai realizzato.
Tali definizioni del mare contengono nei due aggettivi le dualità tipiche di una doppia intenzione. Possono valere, a seconda del loro utilizzo, o meglio della loro intenzione, al positivo e al negativo, portando quindi energia maschile e/o femminile. Proprio come Ombra e Luce, due parti di noi, che non ci appartengono, anche se ci caratterizzano. Posso sembrare o comportarmi da stronzo e/o gentile ma non sarò mai nessuno dei due.
Quella roba lì non mi appartiene interiormente, non corrisponde alla mia vera identità. Eppure lo facciamo, ed esternamente lo siamo, o siamo soliti esserlo. Essere negativi o positivi. Due polarità che risultano a fronte di determinate programmazioni che appartengono alla nostra parte ”costruita”. Due tipi di intenzione o comportamenti che si alternano nei nostri vissuti. Queste due caratteristiche spesso sono una la maschera dell’altra. Ci manifestiamo in un modo per tenere nascosto l’altro.
La somma o l’unione delle due da sempre 1. Come nell’amare o nell’odiare, in cui due vettori identici con direzioni differenti, ci sono due eccessi estremi alla neutralità, cioè la risultante centrale. Quindi io sono un mago che si comporta da ciarlatano, che vive nella menzogna. Finché non avrò imparato a metterle insieme sarò così, alternando i due stati, finché unite, manifesterò neutralità guaritrice.
E’ possibile, anzi, è proprio così. Questo ho imparato oggi. Proprio oggi che è stata una giornata speciale, a margine di altri due giorni straordinari, la cui ultima alba ha sancito un nuovo inizio, fatto sicuramente delle solite cose, dei soliti problemi, che probabilmente questa volta avranno svolgimenti rinnovati e differenziati. Questo sì, se è vero che ho fatto realmente click.
Quindi il mago bugiardo è solo la maschera di quella meravigliosa cosa che parla con Dio per me e ogni tanto urla da quel tunnel perché io possa sentire le sue indicazioni.
Rimane quindi tanta gioia e tante emozioni, ancora una volta scavate dal senso di colpa (ahimè ancora) depotenziante la luce magica di quanto io sia molto fortunato rispetto ai confronti osservati. Quell’opportunità non è trascurabile, anche in vista di ciò che mi ritrovo tra le mani, tra gli occhi, nel centro del petto.
Poi è anche vero che il calzolaio ha calzature rotte…