Proprio l’anno scorso, forse Aprile, mi trovavo a scrivere righe di riflessione destinate ad un report per me importante, che vale la pena rispolverare. E che vale la pena riportare qui sotto.
E ribadisco, perlopiù a me stesso, che dopo 15 mesi di fumo negli occhi ne ho avuto parecchio, ma le intuizioni, quelle istintive e giuste, penso di averle avute. Si tratta solo di fare lo sforzo di riallinearsi. E rileggendomi, leggendo il me di quel periodo, alla luce di quel che succede oggi, sono fiero di me.
Scritto da me a Marzo/Aprile 2020
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Come ho scritto nelle riflessioni notturne, complici le basse frequenze cerebrali, i tre veleni mi sono stati evidenti, attuali e retroattivi. Ci ho visto somiglianze e soprattutto ho ricollegato con spiegazione i famosi comportamenti “primitivi” e le programmazioni che impediscono di vedere o che consentono di vedere solo una parte. Fermo restando che continuo a non vedere, riconosco i miei modi passati, diversi, di vedere ancor meno, in molte persone che mi circondano.
La situazione sociale, politica, sanitaria del mondo che mi circonda è notevolmente cambiata nel corso dell’ultimo mese.
Sento un profondo dispiacere per tutto il genere umano, specie quando vedo certi comportamenti. Vedo paura, ignoranza, odio. Le persone ed il loro comportamento mi generano un dolore. Ma è strano perché rimango tranquillo. È come se si fosse evidenziato in maniera estrema ciò che in fondo era già così, ma meno visibile. Potevo essere dubbioso su alcuni, magari per preferenze di vario tipo, ma in questo caso le reazioni delle persone parlano chiaro. Mi riferisco agli atteggiamenti, che ora sono altamente primitivi, indotti, senza coscienza. Mi interrogo anche sul fatto che mi ritrovo a vederne.
Mi è stato chiarissimo collegare e colmare la spiegazione generale dell’attaccamento. Non sei più tu a decidere, ma l’accordo che hai preso con te stesso, l’idea.
In negozio vedo tanti clienti, come per strada quando capita, che hanno assunto un atteggiamento di affidamento verso gli ordini governativi dettati dalla situazione (che non reputo sbagliati, ma di certo non perdo tempo a cercare verità, colpe o spiegazioni), senza la minima coscienza, o meglio ancora, consapevolezza.
Quindi mi rendo anche conto che probabilmente molti di loro erano irrecuperabili anche prima. Dall’altra parte i complottisti sono incazzati neri con chi segue le indicazioni mediatiche e generaliste, e anche quello per me non va affatto bene.
Non sono nemmeno alla ricerca di chi come me non si mette a discutere o a lottare, ma cerca di trovare lo spazio che sembrava precluso al continuare ad essere me stesso, continuare ad esprimere me stesso, continuare il mio percorso individuale di sganciamento dalle programmazioni, resistenze, blocchi, seghe mentali, procedo verso il mio auto miglioramento e non ho intenzione di farmi sconti.
Ho ricevuto messaggi o telefonate di amici carissimi che con due righe o poche parole mi hanno fatto “cadere le palle”, in altri momenti della vita mi sarei incazzato, deluso, avrei reagito nella direzione dell’”effetto”.
Una volta sicuramente avrei cercato di condividere la mia idea di pace o peggio ancora su apertura degli occhi sul complotto di turno.
Per chi me lo ha chiesto, ho risposto che semplicemente questa volta, rispetto a Hiroshima, o a quelli di NY 11/9, questa volta ci siamo in mezzo noi, le altre volte era una notizia in televisione o su un giornale o un libro, che ci toccava minimamente. Questa volta tocca a noi fare del nostro meglio.
Ho aggiunto, senza sperare di aprire chissà quale porta, che qualunque situazione esterna non potrà mai intaccare quel qualcosa che ognuno di noi custodisce al proprio interno, e l’ho fatto indicando il cuore, inteso come interiorità.
E l’ho fatto solo perché mi sono trovato di fronte alle classiche domande, o agli sfoghi di preoccupazione, per questa situazione che in alcuni ha destabilizzato la vita.
Restano comunque tanti altri problemi attuali e futuri di natura prettamente economica e globale che a tempo debito creeranno davvero un gran casino, e altrettanta ira.
In un certo senso mi sembra di vedere la storia del mondo che si ripete. Niente di davvero nuovo. Gli attaccamenti hanno rivelato fanatismi, interiorizzazioni e identificazioni, ira, con tanto di caccia all’uomo su un divide et impera perfettamente impostato.
La situazione esterna, mio malgrado mi rendo conto che è diventata l’argomento unico di conversazione tra le persone, è diventata il progetto o l’attaccamento di ogni persona, l’identificazione per ognuno che lo porta a reazioni veramente impersonali. L’”effetto” di questa situazione.
Le ire sono innumerevoli, lo vedo già nel comportamento dei miei familiari tra di loro, le mie sorelle con i bambini, tra di loro al lavoro, ma più in generale gli uni contro gli altri per incapacità di essere causa del loro quotidiano. Quest’affermazione è complessa e quasi esagerata, perché la situazione precedente a questa condizione, era probabilmente già “effetto”, per alcuni si è passati da un fanatismo ad un’altro. O semplicemente si è rafforzato il concetto fondante della “squadra” seguita.
Penso anche al veleno dell’illusione e come mi sia mostrato in maniera evidente il suo manifestarsi, anche in questa situazione. Quanta importanza si sta dando a tante cose senza la minima consapevolezza. Quante cose esistono oggi solo perché vi si rivolge così tanta attenzione? Inoltre, quanto sono diverse per ognuno!
Ripeto, a parte alcuni momenti, perlopiù legati a piccoli impedimenti sul lavoro sulle continue variazioni di norme e decreti che potevano ingiustamente intaccare il mio lavoro o qualche mio spostamento, sono stato molto tranquillo e sereno.
Anche in questa situazione il processo di sintonizzazione è perfettamente calzante.
Essere gentili con il prossimo, che può essere incazzato, preoccupato, triste, alienato, paranoico, vicino, lontano, ecc., è un modo a me compatibile, facile ed unico, per evitare anche di nutrirmi di altra negatività, a cui in questo momento sento di avere un piccolo scudo. Come il fatto di accettare di eseguirlo senza pretendere niente in cambio, anche se in cambio ti può arrivare ringraziamento o anche il suo contrario. Il fulcro è l’aspettativa. Quindi non vi è feedback positivo che negativo, che possa influenzare il mio operato.
Anche l’essere grati è stato favoloso. Dopo le prime motivazioni classiche e classificate per importanza, arrivano le altre motivazioni, più profonde. Poi si passa a quelle che si hanno davanti agli occhi ed ancora non ci si aveva fatto caso.
Ed anche questa situazione, la pandemia sociale che si sta verificando, ha spunti di ringraziamento, alcuni nascosti, altri evidenti, come sopra evidenziato, per il mio percorso.
Ho il desiderio di ringraziare, a partire dall’opportunità di potere (non dovere)lavorare, anche in questa situazione. Il negozio di cui io e la mia socia siamo titolari tratta anche alimentazione biologica ed erboristeria, quindi prodotti di prima necessità, consentiti, per ora. Già questa situazione è a sua volta ramificata in tanti piccoli e grandi spunti di gratitudine per i passi da me compiuti.
Molte persone in questi giorni sono allo stremo, e non fanno altro che chiedere o chiedersi quando finirà o come sarà quando sarà finito. Fermo restando che è una proiezione sul proprio ieri, e che del doman non v’è certezza, ecco, anche in questo sono sereno che comunque sarà, cercherò di essere pronto ed adattarmi nel modo migliore affinché la persona più importante della mia vita sia sempre io, al di là di qualsivoglia situazione o cambiamento.
Ho fatto un sogno molto particolare la notte, quando ho dormito dopo il report notturno.
Ho sognato che guidavo, il mezzo si trasformava, o era diverso, a seconda del senso di percorrenza. Andavo quindi in avanti, ma procedevo a volte anche avanti con il mezzo completamente girato, quindi procedevo attraverso la retromarcia, in preda ad una bufera di neve, ma all’indietro. Girando il mezzo in avanti, diventava una macchina e c’era il sole pur avendo appena piovuto o nevicato, procedendo in retromarcia il mezzo aveva il portellone spalancato, quindi vedevo nevicare. Con la marcia avanti inoltre il manto stradale era comunque allagato e poteva esprimere difficoltà a procedere. È stato come muoversi nel tempo. In lontananza vedevo il cielo con delle formazioni nuvolose che prendevano forme di strane stelle, muovendosi e contraendosi lasciavano cadere delle bombe d’acqua. Sapevo che dovevo andare fino a là, la mia socia mi chiedeva se volessimo tornare indietro, e per la fatica fatta, le rispondevo che saremmo andati avanti e per nulla al mondo sarei tornato indietro ormai, visto che consideravo il passato qualcosa da non rivivere.
La simbologia dei sogni è stata fonte di studio per me e nonostante sappia che vi siano diverse scuole di lettura, ritengo sia un sogno molto bello e stimolante, calzante e di ottimo auspicio, nonostante le varie difficoltà, passate, presenti e future.
Non so come andrà da qui in avanti e sinceramente vivo un giorno per volta. Più di un mese fa ero preoccupato perché la situazione familiare diventava difficile e temevo di non potere più fare la vita a cui ero abituato o preferivo, temevo anche di non potere avere anche le possibilità economiche per continuare il percorso. Poi ho cominciato a “fottermene”. In questa situazione, che non è cambiata, i soldi che servivano sono arrivati. Un mese fa mi sembra una vita fa. Eppure questo istante è lunghissimo e non mi pesa. Sono fiero di me stesso oggi. So che pretenderò e vorrò fare molto di più ma oggi mi godo questa sensazione.
Perché quello che ho sentito in questi giorni, con il processo, nell’espiazione notturna, e anche dopo, l’ho sentita come l’ennesima rinascita.
E sono molto più contento perché vedo risultati tangibili su una cosa per me non egoisticamente immediata ma comunque molto importante: sento che ce l’ho sempre meno con il prossimo. Noto di tendere ad avere sempre più spesso la percezione consapevole di riuscire a non giudicare. Mi sembra incredibile.
Mi devo Gentilezza, me lo merito, quando lo faccio agli altri sento di farlo anche a me, e soprattutto devo Ringraziare me. Anche per avere scelto il percorso che ho intrapreso, e sinceramente lo dico. Perché ogni giorno mi rendo conto di come e quanto vado in avanti, nel rispetto di me stesso, nel rispetto del mondo che mi circonda. Ringrazio questo percorso che, secondo un confronto o un’idea basata sul passato, sarebbe altrimenti impensabile oggi. Sarebbe stato impensabile questo tipo di cambiamento nel mio atteggiamento. L’estrema semplicità di riuscire ad avere capacità di veicolare la mia attenzione, nella bellezza della sensazione che sto imparando ad utilizzare, togliendo via via il non necessario, sintonizzandomi. Sto imparando a scegliere io. E spero che duri.