Se i quadri si potessero spiegare e tradurli in parole, non ci sarebbe bisogno di dipingerli

Paul Courbet

Riflettevo giorni fa su un concetto che stavo approfondendo recentemente. A volte si guarda un’immagine, un oggetto, una determinata cosa, e ne spunta il suo nome nella mente. Certamente un modo per fissare la cosa, potenzialmente sapere cosa è, e identificarla. Viceversa quando ci capita o ci viene presentato un nome, di una determinata cosa, spunta nella mente una sua immagine.
Nella rappresentazione artistica vi è evidenza di come questa “visualizzazione” non sia speculare o biunivoca. Si pensi ad un oggetto ed a quali e quante diversità di rappresentazione o tipologie vi siano.

Da bambino per gioco ripetevo più e più volte dentro di me una parola, anche semplice, come ad esempio “casa”. Dopo svariate volte, anche tante, perdevo completamente il senso di quella parola, fino a sentirla, percepirla aliena rispetto al suo simbolismo precedente. Addirittura, prima di smettere, la percepivo talmente “strana” ed estraniata rispetto a prima da avere la percezione di sentirla per la prima volta, così come ogni volta che scoprivo un termine nuovo, che, privato del senso della frase letta, non aveva per me alcun significato.

Oggi devo giocare seriamente a farlo, in un senso e nell’altro. Come ripreso da Giuliano Kremmertz in La scienza dei Magi, apprendo cosa voglia dire neutralità di fronte al termine o di fronte all’oggetto stesso, altrimenti influenzato dall’idea dell’identificazione che gli si è soliti dare. La parola priva del suo riferimento simbolico e stereotipato (si pensi a casa, ed alle sue rappresentazioni da scuola materna ed elementare, forse un cardine infantile per il disegno ricco di simbologia radicale), l’oggetto privo del suo limitativo riferimento descrittivo. Questo il significato della neutralità. L’oggetto nella sua neutralità è semplicemente ciò che è.

Ora sfido chiunque a mentire di fronte al Fiore della Vita, o ad altri simboli di geometria sacra, a me tanto cari in questo momento, nel riferirne l’esatta descrizione di cosa siano, rispetto alla loro neutralità, fortemente energetica, né positiva né negativa, profondamente piena di tutto. Esattamente Tutto, e Niente, proprio ciò che siamo Noi.

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